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Una storia di famiglia quella della Pizzeria Porzio, di Enrico Porzio: una famiglia di tradizione pizzaiola, come quella dei Pellone a cui Enrico appartiene e da cui ha imparato “il mestiere” unendo fin da bambino scuola e forno a legna.
Poi, nel 1999 Enrico Porzio apre la sua prima pizzeria da asporto a Soccavo, che nel 2013 si è trasformata in un locale con 70 posti a sedere, un forno a pochi civici di distanza per il consumo take away, una filiale a Varsavia e un progetto per un’inaugurazione anche a Firenze e Milano: tutto sotto la bandiera della pizza d’eccellenza.
Con la stessa voglia di fare con cui ha aperto la sua bottega in via Cornelia dei Gracchi a Napoli, Enrico ci racconta il suo Napoli Pizza Village.
-Quali specialità presenterai sul Lungomare Caracciolo?
La mia proposta è la Poker una pizza con 4 sfumature di sapore: uno spicchio di margherita, uno di salsiccia e friarielli, un petalo di ripieno e uno di pizza fritta.
-Quale pomodoro userai per la tua Poker?
Il classico pomodoro pelato con i pomodori del Vesuvio.
-Perché hai scelto una pizza così variegata per rappresentare la tua pizzeria al Napoli Pizza Village ?
Ho scelto di farmi rappresentare da 4 sfumature di gusto che rappresentano i sapori più classici dell’arte della pizza napoletana perché io amo sottolineare la tradizione popolare della mia pizzeria. Ma soprattutto la Poker è una pizza che sorprende per l’accostamento di 4 cult unendo così tradizione e innovazione, una filosofia che da sempre mi spinge alla ricerca di ingredienti selezionati.
-Cosa ti aspetti da questa edizione 2017 del Caputo Napoli Pizza Village?
Di sicuro non di guadagnarci, anzi ho deciso di creare all’interno del format il mio personale “Diversamente Pizza Village” e gli incassi dei primi 4 giorni della festa li devolverò completamente in favore di 4 associazioni in difesa dei ragazzi diversamente abili. Quindi spero che la mia Poker vada via come il pane!