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Anuga Ciao
Ciao e il giro del mondo intorno all’eccellenza italiana: Anuga 2017 845 445 cmdo

Ciao e il giro del mondo intorno all’eccellenza italiana: Anuga 2017

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Il giro del mondo intorno all’eccellenza italiana di Ciao continua. Prossima tappa Anuga, la kermesse made in Colonia che dal 7 all’11 ottobre, racconterà al mondo il futuro del cibo. Ciao e CMDO saranno anche questa volta in prima linea per raccontare il meglio del Sud.

“Taste the future”

Il mood con cui si apre l’edizione 2017 di Anuga, una delle più importanti kermesse internazionali del Food & beverage è “Teste the future”, ovvero “Assaggia il futuro”.

Anuga quindi , sarà un incontro dove i più grandi interpreti della produzione alimentare del mondo si uniranno per iniziare a scrivere nuovi capitoli della storia del gusto.

Cosa accadrà?

10 fiere in una per raccontare il settore cibo in tutte le sue sfumature, dai prodotti più tipici, al rapporto tra cibo e web, unendo in un unico filo conduttore locale e globale

Prodotti bio, nuove tendenze dei mercati, discussioni sulle etichette a marchio Halal e poi l’approccio al cibo nel nuovo millennio, l’importanza del web nelle scelte alimentari, le nuove tecnologie hardware e software per rendere le aziende sempre più competitive.
Anuga sarà uno scambio completo: orizzontale e verticale, con piccole e grandi realtà di settore, ma anche con artigiani del food e curiosi da tutto il mondo.

Noi ci saremo!

Noi di Ciao racconteremo l’esperienza di una produzione antica: quella del pomodoro del Vesuvio, una delle lavorazioni chiave nell’economia dell’agro nocerino sarnese.
Parleremo di un metodo di lavoro dove tecnologia e manifattura si toccano, fatto di controlli a tappeto per garantire i nostri altissimi standard di qualità e di una tecnica di confezionamento che dà ancora grande importanza alle mani delle nostre signore del Vesuvio.
Seguiteci nel nostro viaggio:

vi aspettiamo alla Hall 11.2 / Stand A22 – A24

Michele D'Amelio
Tu vuò fa’ l’americano: la storia di Michele D’Amelio ambasciatore Ciao in USA 845 445 cmdo

Tu vuò fa’ l’americano: la storia di Michele D’Amelio ambasciatore Ciao in USA

 

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La pizza napoletana è il piatto più imitato del mondo, proprio per questo occorre difenderne i valori di autenticità e la ricetta originale. Ciao insieme alle associazioni dei pizzaioli e a tanti grandi produttori del Made in Italy prende molto seriamente questo impegno, ormai da generazioni. Qui vi raccontiamo la storia di Michele D’Amelio ambasciatore della bontà campana del nostro pomodoro, in USA.

“Tu vuò fa l’americano ma si nato in Italy”, canta Renato Carosone in uno dei suoi celebri successi, ma per Michele non è andata proprio così!
Lui l’americano lo fa per professione, per raccontare nel Nuovo Continente cosa distingue la pizza napoletana da quella a stelle e strisce.

Una vita fatta di viaggi, di mani in pasta, fiere, seminari, master class, ma anche di una sua pizzeria: Chest’è Pizza a Lioni in provincia di Avellino, rilevata nel 2010 per lasciar un pezzo di cuore in Italia, anche se parte della sua famiglia risiede ormai a New York.

Le giornate di Michele trascorrono volando da un paese all’altro negli States.

Ecco cosa ci racconta tra un decollo e un atterraggio dei suoi #viaggidipizza.

Da quanto tempo usi il pomodoro Ciao?
Ho conosciuto i pomodori Ciao quando ho aperto la mia pizzeria in provincia di Avellino. Ed è stato amore al primo assaggio. Poi dopo un paio d’anni ho deciso di intraprendere la mia esperienza americana insieme ad APN e lì ho potuto approfondire l’unicità dei prodotti del Sud Italia.

Perché tanta passione per il nostro pomodoro ?
Il mio lavoro consiste nel raccontare la cucina napoletana agli addetti ai lavori Made In Usa.  Mostro come preparare la pizza napoletana ma anche un buon ragù, un buon piatto di pasta all’italiana e molta fatica me la risparmia proprio la scelta degli ingredienti giusti.

Cosa distingue la pizza napoletana da quella americana?
In primis gli ingredienti: farina, pomodoro, mozzarella, non c’è paragone con quelli campani. Ai nostri ingredienti non servono additivi per raggiungere l’eccellenza del gusto, non posso dire lo stesso di tanti prodotti Made in Usa.

E il futuro? Come lo vedi?
Non escludo di poter aprire anche qui una pizzeria. In America le opportunità non mancano, ma a mancarmi sono le cose semplici che qui non trovo: un caffè al bar, una passeggiata in piazza. La differenza nell’arte bianca fa da specchio a quella tra gli stili di vita e anche in questo caso quello all’italiana è invidiato in tutto il mondo!

raccolta con civitiello e fortunato
Diario della raccolta 2017: una giornata con Davide Civitiello e Simone Fortunato 845 445 cmdo

Diario della raccolta 2017: una giornata con Davide Civitiello e Simone Fortunato

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Tanto lavoro, ma anche tante soddisfazioni: l’estate per Ciao è tempo di raccolta e continui test per mettere alla prova la qualità dei nostri prodotti. Quest’anno abbiamo portato con noi un pool di assaggiatori d’eccezione, i pizzaioli campioni del mondo Simone Fortunato e Davide Civitiello che hanno toccato con mano la qualità dei nostri pomodori, a partire proprio dal primo step: i nostri campi!  Ecco il racconto di una giornata particolare.

Un ‘estate bollente e allo stesso tempo eccezionale per le nostre coltivazioni, un caldo record che ha costretto a un lavoro in tempi ancor più ristretti, per mantenere intatto il prodotto come appena raccolto, ma allo stesso tempo ha anche portato colori e sapori intensi alle nostre coltivazioni.

Noi abbiamo fatto toccare con mano la materia prima della nostra produzione 2017-2018 a due tester eccellenti, Simone Fortunato, 3 volte campione del mondo di Pizza Veloce e Davide Civitiello, campione di pizza Stg: entrambi vincitori (anche se in edizioni diverse)del Trofeo Caputo al Napoli Pizza Village .

«La pizza è un piatto fortemente legato alla terra- ci racconta Davide Civitiello- perché per produrre eccellenza non basta aver approfondito la tecnica dell’impasto, ma bisogna selezionare attentamente le materie prime e conoscere i propri ingredienti fin nel dettaglio. La pizza è un piatto pieno di storia, ma anche di storie: quelle dei nostri produttori campani!»

Per Davide Civitiello e Simone Fortunato un tour tra i colori più vivaci della Campania: il rosso dei nostri campi di San Marzano D.O.P, ma anche il verde brillante delle nostre coltivazioni di basilico che aggiungiamo foglia a foglia, alle latte di pelati per il mercato americano.

«Non avevo mai visto come si coltiva il basilico- spiega Simone Fortunato della Pizzeria Diaz- scoprire da vicino come nascono gli ingredienti che seleziono ogni giorno per le mie pizze è stato stimolante, ma anche molto istruttivo. Per un pizzaiolo che vuole fare la differenza, è molto importante selezionare con cura i prodotti del suo menu e saperli maneggiare conoscendone tutte le caratteristiche»

A chiudere la giornata un tour tra i vari step della produzione di pelati, che ha spiegato ai nostri pizzaioli come in poche ore i pomodori passino dal campo alla latta, proprio per non perdere nulla del loro profumo e sapore.

«Passeggiare tra le latte che si riempivano di pelati- conclude Davide Civitiello- è stato un po’ come tornare indietro ai tempi di mia nonna, quando l’estate aveva il profumo della terra e dei pomodori messi a bollire!»

Il ricordo che si è portato casa, Simone Fortunato, invece è quello dell’odore del basilico forse perché lo lega ad una grande avventura che sta per iniziare. Il 22 settembre Sorrento sarà la culla di un nuova catena di pizzerie: Basilico Italia, che lo vedrà pizzaiolo executive manager, in collaborazione con l’esperienza organizzativa di Maurizio Mastellone.
La penisola, sarà il primo step, ma l’obiettivo è portare in tutto lo stivale, l’eccellenza dei grandi prodotti campani.
Cosa c’entra Ciao? Ve lo racconteremo molto presto!

Pizzeria Pummarò
Ciao e la specialità della Pizzeria Pummarò al Napoli Pizza Village 2017 845 445 cmdo

Ciao e la specialità della Pizzeria Pummarò al Napoli Pizza Village 2017

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Attilio Albachiara è un enfant prodige della pizza, come tanti giovani napoletani che hanno fame di vita e si ritrovano ad alternare compiti a casa e lezioni di impasto. Figlio d’arte, a 12 anni Attilio già lavorava col padre nella pizzeria di famiglia che oggi prende il nome di Pummarò.
Il suo motto oggi è: «la qualità è la nostra forza; fare la pizza il nostro mestiere» e con la stessa saggezza ci parla del suo prossimo Napoli Pizza Village

-Quali specialità presenterai sul lungomare Caracciolo?
La mia pizza speciale è rossa ed è la Parmigiana: una margherita con parmigiana di melanzane

-Quale pomodoro userai per la tua pizza?
Per la Parmigiana uso la passata di pomodoro

-Perché hai scelto questo prodotto per rappresentarti al NPV?
Le melanzane sono uno dei fiori all’occhiello del mio menu. I clienti di Pummarò ne vanno pazzi in tutte le salse arrivando a consumarne anche 15-20 kg a settimana

-Cosa ti aspetti da questa edizione 2017 del Caputo Napoli Pizza Village?
Questa è la mia 3a edizione e spero che gli amici che verranno a trovarci si accorgano di una lavorazione fatta con qualità e passione, perché non c’è niente che mi renda più felice della soddisfazioni di chi si è seduto alla mia tavola

Pizzeria Da Gennaro
Ciao e le specialità della Pizzeria Da Gennaro al Napoli Pizza Village 2017. 845 445 cmdo

Ciao e le specialità della Pizzeria Da Gennaro al Napoli Pizza Village 2017.

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Un nonno che friggeva pizze per strada e che poi decide di trasferirsi in una Bagnoli, già meta turistica nel lontano 1956: così comincia la storia della Pizzeria Da Gennaro, un racconto fatto di pizza ormai da 4 generazioni.
Per Fabio Cristiano, il nipote del fondatore, la pizza è casa ed anche il villaggio dell’arte bianca sul lungomare.
Ecco cosa ci ha raccontato del suo Napoli Pizza Village.

-Quali specialità presenterai sul lungomare Caracciolo?
Per questa edizione del Napoli Pizza Village ho scelto una pizza pesto e pomodorini come specialità che riassuma la filosofia della Pizzeria da Gennaro. Un abbinamento, quello con il pesto al basilico, che esalta tutto il sapore dell’estate.

Quale pomodoro userai per la tua pizza al pesto?
I pomodorini del Vesuvio

-Perché questa specialità rappresenta la Pizzeria Da Gennaro?
Sia il basilico che i pomodorini sono un prodotto fresco e di stagione adatto a questi primi caldi. La linea gastronomica della nostra pizzeria predilige una grande attenzione per gli ingredienti, basti pensare che ogni semilavorato da utilizzare in pizzeria è preparato nelle nostre cucine: anche il nostro pesto al basilico!

-Cosa ti aspetti da questa edizione 2017 del Caputo Napoli Pizza Village?
Il Napoli Pizza Village è soprattutto una grande festa. Mi aspetto tanta energia positiva di cui abbiamo tutti bisogno: anche la nostra Napoli!

Pizzeria 'O Sarracino
Ciao e le specialità della Pizzeria ‘O Sarracino al Napoli Pizza Village 2017 845 445 cmdo

Ciao e le specialità della Pizzeria ‘O Sarracino al Napoli Pizza Village 2017

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Forse non tutti sanno che, poco più di 10 anni fa, nella zona dell’agro e del salernitano la tradizione della pizza napoletana era quasi sconosciuta. Le uniche notizie di cui si disponevano in merito, provenivano dal capoluogo campano. Questo fino a che non è nata la pizzeria ‘O Sarracino, che ha portato a Nocera Inferiore, il primo esempio di pizza modellata sulla lezione della scuola napoletana. Il merito di aver “diffuso il verbo” è tutto dei fratelli Tramontano, titolari dell’esercizio, che presenzieranno al Napoli Pizza Village 2017.

La pizzeria ‘O Sarracino è una realtà giovanissima, ma racchiude in sé secoli di tradizione, qual è il suo segreto?

‘O Sarracino nasce nel 2007, da un’idea del sottoscritto, Angelo Tramontano, e di mio fratello Giuseppe. All’epoca, la vera pizza napoletana non era nota nell’area dell’agro, come lo è oggi. ‘O Sarracino ebbe l’istinto di studiarla e portarla a Nocera, tenendo presente un modello che io reputo la perfezione, quello di Michele ai Tribunali.

Quali sono i parametri che avete seguito?

Ci siamo specializzati sulle trazionali. Tenendo conto del modello di Michele, abbiamo provato a riprodurre con le norme elencate dal disciplinare i due grandi classici: magherita style e marinara style, che sono le pizze per eccellenza. Mentre la pizza che si mangiava a Nocera prevedeva una cottura lunga anche più di un minuto e mezzo, e presentava un diametro di 35 cm, le nostre margherita style e marinara style seguono la lezione dei grandi maestri, quindi tenendo conto di una lievitazione di almeno 8 ore, e una cottura in forno di 60 secondi. Seguendo il metodo abbiamo portato la pizza napoletana verace anche dalle nostre parti.

Ci insegnate che fare la pizza è una scienza pura, ma qual è il segreto per renderla un’opera d’arte? Come condirete i vostri impasti?

Verissimo: il pizzaiolo non può mai abbassare la guardia e seguire ogni aggiornamento. Per le mie pizze scelgo sempre un classico: il pelato di Ciao pomodori. Da dieci anni mi servo di questo marchio, una scelta che confermo anche per il Pizza Village, ormai alle porte.

A proposito del Pizza Village, quali vibrazioni ha per questa edizione?

Partecipo al Pizza Village ormai da 5 anni. Ricordo quando eravamo solo 20 pizzerie alla Mostra d’Oltremare. Ora siamo più del doppio, circa 50, una competizione ricca che offre una grossa opportunità di confronto. E i numeri nel corso degli anni sono indice di come questi eventi siano diventati di importanza esponenziale. Tutte le volte è stata ardua, perché io “forestiero”, ho dovuto dimostrare di essere all’altezza dei grandi maestri napoletani. Ogni anno è stato un successo inaspettato, spero vivamente di eguagliarlo anche quest’anno.

E quale grande novità ha in serbo ‘O Sarracino per il NPV?

Quest’anno ci proponiamo con una nuova pizza: abbia cercato il sapore dell’estate. L’ho chiamata Sorrento in bocca. La sua caratteristica è che è condita con pomodori di Sorrento che macero personalmente, a cui aggiungiamosarr ricotta di bufala e zizzona di Battipaglia all’uscita.

Michele Leo
La ricetta di una pizza da campioni del mondo di Michele Leo 845 445 cmdo

La ricetta di una pizza da campioni del mondo di Michele Leo

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Da ieri  il Trofeo Caputo ha un campione della pizza nuovo di zecca: è Michele Leo della pizzeria Il Brigante a Venosa. Al 1° Classificato nella categorie pizza Stg, grazie anche ai pomodori Ciao, non potevamo che chiedere i segreti per una pizza da podio.

52 anni, con alle spalle un mestiere lungo una vita, una gavetta da pizzaiolo emigrante in Germania e tanta passione, che lo porta a spingersi sempre più avanti. Questo è Michele Leo da 33 pizaiuolo a caccia d’eccellenza e, tentativo dopo tentativo, la sua ricerca lo ha portato alla vetta più alta dell’arte bianca.

Ma quali sono i trucchi per realizzare la pizza migliore del mondo? Ecco la ricetta di Michele Leo.

«Il primo ingrediente da mettere nell’impasto è il cuore, la passione, che ti spinge a ricercare il massimo sia da te stesso che dalle materie prime che scegli» – ci racconta il campione.

Lo sa bene Leo, che ha aperto la sua pizzeria da 9 anni, dopo aver girato l’Italia e l’Europa in lungo e in largo a caccia di esperienze lavorative per mettersi alla prova

«Il secondo passaggio da eseguire in questa ricetta ideale è la ricerca della qualità sopratutto nella scelta degli ingredienti, ma anche in tutto il processo produttivo di una pizza – continua il nuovo campione del Trofeo Caputo – Io sono sempre a caccia di prodotti d’eccellenza»

Del resto il nostro Michele è un uomo pratico, di vecchio stampo che ha preteso da suo figlio Rocco che imparasse il mestiere del pizzaiolo, ma continuasse a studiare per evolversi e trovare la sua strada.

«Il terzo e ultimo step è l’impegno. Nessun riconoscimento deve far spegnere la voglia di spingersi oltre i risultati raggiunti»

A riprova della sua caparbietà, a chi gli chiede come cambierà la sua vita da oggi in poi, Michele Leo risponde soltanto con un timido :«Vedremo!»

Pizzeria Da Gigino Università della Pizza
Ciao e le specialità della Pizzeria Da Gigino Università della Pizza al Napoli Pizza Village 2017 845 445 cmdo

Ciao e le specialità della Pizzeria Da Gigino Università della Pizza al Napoli Pizza Village 2017

Da Gigino Pizza a Metro  è una vera e propria istituzione campana della pizza nella sua accezione più materica, quella dove il disco di pasta non cambia solo a seconda del condimento, ma anche della “lunghezza della fame”. La Pizza a Metro, infatti non è tonda ma si allunga a richiesta. Questa metodologia di preparazione è stata addirittura brevettata negli anni ‘60. Oggi Giovanni De Simone difende i colori di quella che è ormai una vera Università della pizza, sia per la bravura dei suoi pizzaioli che per i corsi d’arte bianca che periodicamente si tengono nel locale di Vico Equense.
Con un’istituzione così antica della pizza non potevamo non scambiare 2 parole sul Napoli Pizza Village 2017

-Quale specialità presenterai sul Lungomare Caracciolo?
Al Napoli Pizza Village presenterò una pizza a metro con provola e buccia di limone e poi il grande classico alla “Gigino Pizza a metro”: la margherita a metro

-Quale pomodoro userai per la tua Margherita?
Anche per il condimento della pizza a metro le regole restano quelle classiche e gli ingredienti quelli della margherita verace previsti nel Disciplinare della Pizza Stg. Per la margherita a metro, quindi, useremo i classici pelati del Vesuvio.

-Perché hai scelto proprio questa pizza per rappresentare la pizzeria Gigino Pizza a Metro al NPV?
Perché è il nostro cavallo di battaglia, quello che ci ha fatto guadagnare il titolo ad honorem di Università della pizza, conferitoci proprio dai nostri clienti: bisogna assaggiare per comprenderne le differenze.

-Cosa ti aspetti da questa edizione 2017 del Caputo Napoli Pizza Village?
Questa del 2017 è un’edizione speciale del Napoli Pizza Village: un format confermato, ma rinnovato negli orari. 10 giorni per far assaggiare la nostra pizza a metro sia a pranzo che a cena, ci sembrano una meravigliosa vetrina che farà conoscere ancor di più la bontà di questa specialità in tutto il mondo

Pizzeria Lucignolo
Ciao e le specialità della Pizzeria Lucignolo al Napoli Pizza Village 2017 845 445 cmdo

Ciao e le specialità della Pizzeria Lucignolo al Napoli Pizza Village 2017

Una famiglia di pizzaioli quella di Pino Celio della Pizzeria Lucignolo. In casa Celio si respira il profumo della pizza fritta che affiora dall’olio bollente fin dai tempi della nonna, pizzaiola anche lei per passione.
E di strada ne ha fatta questo giovane artigiano che vanta già un riconoscimento di tutto rispetto al Trofeo Caputo come il primo posto nella categoria Pizza in Pala nell’edizione 2016 del Napoli Pizza Village
E un po’ come Lucignolo, l’amico di Pinocchio che si gode la vita nel paese dei Balocchi, Pino Celio colleziona i suoi successi fatti di tradizione e innovazione con un motto che è tutto un programma “Stupire e sempre stupire”
Dopo la pizza nera che fece scalpore a NPV 2015 e la fritta al forno con le polpette alla napoletana dell’edizione 2016 ecco come Lucignolo ci racconta il suo NPV 2017.

-Quali specialità presenterai sul lungomare Caracciolo?
La mia proposta rossa è una marinara con alici di Cetara e colatura di alici

-Quale pomodoro userai per la tua Marinara?
Il classico pomodoro pelato con i pomodori del Vesuvio come prevede il disciplinare

-Perché hai scelto questa pizza come biglietto da visita a NPV?
La marinara alle alici di Cetara mette d’accordo Napoli e la Costiera, i luoghi che ho scelto per le mie due pizzerie, visto che ho un secondo locale in provincia di Salerno. In più, unire ad un classico la colatura di pesce fa parte del mix di tradizione e innovazione che ho sposato da sempre come filosofia del mio lavoro.

-Cosa ti aspetti da questa edizione 2017 del Caputo Napoli Pizza Village?
Dalla festa della pizza più grande del mondo, mi aspetto di far conoscere la ricerca e la passione che c’è dietro il lavoro di noi pizzaioli. E ,magari spero di aggiudicarmi altri premi, visto che sarò in gara per il Trofeo Caputo.

 

Pizzeria Napoli 1820
Ciao e le specialità della Pizzeria Napoli 1820 al Napoli Pizza Village 2017 845 445 cmdo

Ciao e le specialità della Pizzeria Napoli 1820 al Napoli Pizza Village 2017

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Antonio Caiazza ha aperto la sua Napoli 1820, rilevando un ristorante preesistente e non ha spezzato la continuità: il suo locale, ispirato a Ferdinando I di Borbone, amante delle osterie e della cucina semplice sforna, pizze che puntano tutto sulla ricerca dell’ingrediente perfetto, ma anche piatti di mare.
Destreggiandosi in maniera eccellente tra uno stile gastronomico e l’altro ecco cosa ci racconta del suo Napoli Pizza Village 2017 il nostro artigiano di Via Gramsci a Napoli.

-Quali specialità presenterai sul lungomare Caracciolo?
La mia pizza speciale è proprio la Napoli 1820 con ricotta di bufala, scaglie di parmigiano provola di agerola e pomodoro, che rappresenta completamente la filosofia del mio locale

-Quale pomodoro userai per la tua Napoli 1820?
Il datterino giallo e il pomodoro San Marzano

-Perché hai scelto questa pizza per rappresentarti al NPV?
Ho scelto la Napoli 1820 perché è una delle specialità più gettonate del mio menu e spero di farla conoscere a tantissimi appassionati di pizza, che ne apprezzino la scelta di ingredienti d’eccellenza che da sempre è la base della filosofia del mio locale.

-Cosa ti aspetti da questa edizione 2017 del Caputo Napoli Pizza Village?
Il Napoli Pizza Village è la vetrina sulla pizza più grande del mondo. Questo è la mia IV festa e spero che sia la più ricca di amici di sempre!